giovedì 16 agosto 2012

Una invenzione didattica

E dalla porta apparve la nuova insegnante.

Con movimenti un po' rigidi, ma decisi, si sedette sulla sua sedia dietro la cattedra.
Gli studenti, che fino a quel momento avevano riso e lanciato palline di carta, si azzittirono.
Quell'insegnante era decisamente diversa.
Il  Ministero della Pubblica Distruzione aveva deciso di inviare nuove forze, nuovo dinamismo nella scuola.
Gli studenti, ad un cenno dell'insegnante si sedettero, docili come agnellini. Si guardarono tra loro e attesero.
Dopo alcuni secondi di silenzio tombale, la prof aprì bocca e disse qualcosa con una voce calma, fredda e decisa.
Cominciò esponendo le sue regole ferree.

"In classe non si parla di nient'altro che dell'argomento della lezione."
"Non ci si alza dalla sedia, se non dopo avuto il permesso."
"Non si ride."
"Non si tocca il cellulare."
"Si va in bagno quando lo dico io."
"Si parla solo se richiesti."

E aggiunse: "Qualche obiezione o domanda?"

Un ragazzo, tale Gabriele (il bulletto), si alzò, ridacchiò, mostrò il suo cellulare connesso a Facebook e chiese di andare in bagno.

La prof spalancò gli occhi, dai quali uscì un raggio di luce che colpì il malcapitato (?) Gabriele, che cadde tramortito sulla sedia.

La prof aggiunse. "Altre domande?"

Una ragazzina, dalla prima fila, una delle cosiddette secchione, alzò la mano, terrorizzata.
La prof fece cenno di parlare.

"Buon giorno", disse Elisa, "come si chiama?"

La prof, con una calma raggelante, rispose: "Ci hanno chiamato Roboteach."

3 commenti:

  1. Speriamo che non arrivi eh! Mi spaventerebbe un'insegnante così anche se non vado più a scuola da vent'anni! Ciao, Arianna

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    1. Chissà Arianna.....Forse potrebbe essere data in dotazione agli insegnanti in carne ed ossa, quando non ce la fanno a gestire la classe....(ma vista la crisi, figurati...). :-)

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  2. Cristina, sono Marilisa-Pensionata arrabbiata. Non avevo più letto niente di tuo da tantissimo tempo e, anche per questo, sono stata triste e mi sono sentita isolata e abbandonata. Ti ho trovata in Internet per caso e subito ho letto questo racconto ma mi accorgo ora che è del 2012 quindi.......ne so come prima; comunque questo racconto futuristico è molto realistico anche se preoccupante. Ciao

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