domenica 9 gennaio 2011

SANDRO PENNA

Sto leggendo una raccolta di poesie di questo grande, ma forse un po' dimenticato, poeta.
L'ho comprato qualche settimana fa, in ricordo delle sue poesie che il mio professore di Italiano delle scuole medie ci leggeva in classe.
Devo dire che penso spesso a quel professore, di nome Enrico Ramundo, che per me è stato il mio preferito, un professore anticonvezionale, diverso da tutti, forte, ma sensibile, spiritoso, intelligente. Un professore che mi ha fatto amare la letteratura e la poesia più di ogni altro. Lui era il primo, vero appassionato.

Mi piacerebbe molto ricontrarlo. E parlare un po'.

Sandro Penna è nato a Perugia nel 1906 e morto a Roma nel 1977.

Vi voglio ricopiare qualche breve sua poesia:

"Mentre noi siamo qui, fra consuete cose sepolti, -
è sul mondo la luna
e bagna il canto ai contadini. Quete
ascoltano le siepi.
Il fondo ascolto
della mia vita a quel lume di luna."


"Io vivere vorrei addormentato
entro il dolce rumore della vita."


"Lungo il vecchio sobborgo
non vive malinconia.
Vivono gli stracci una vita gentile
indorati dal sole. E così sia."


"Giunto fra un incrociar di lenti carri,
stetti fra un indugiar di lenti affetti.
Sotto il cielo mirando i caldi tetti
esitavo nel sole fra i ramarri."




Sandro Penna con, credo, Pasolini


Sandro Penna

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