lunedì 30 gennaio 2012

TERNO AL LOTTO SULLA "RUOTA" DI LUCCA

Oggi pomeriggio mi sono dedicata alla caccia alla catena da neve.
Sembra, pare, si dice, che nei prossimi giorni cadrà la neve da queste parti ed è partita la corsa ad accaparrarsi le catene da neve che, da alcuni mesi, sono diventate obbligatorie, quando si esce dalle città.
Allora, per primo, sono andata in un centro commerciale munita di numeri (per l'appunto tre, come un terno) ed ho cercato e ricercato questi numeri sulle varie confezioni. Niente. Nessuna traccia del mio "terno".
Disperazione, perchè, nel frattempo, mia mamma mi aveva detto che la Protezione Civile aveva telefonato a loro per avvisarli di stare attenti al maltempo.
Allora sono partita, armata di molta pazienza, alla volta di vari distributori di benzina (che, di solito, vendono a prezzi abbastanza cari).
Ne ho girati 4 o 5 e niente. Il responso è stato: le misure sono difficili (ti pareva...). Chi le doveva ordinare, che telefonava a vari fornitori, chi scuoteva la testa. Insomma, da scoraggiarsi!
Poi, nel mio viaggio di ritorno verso casa, ormai poco prima della chiusura dei benzinai (alle sette), mi sono fermata per fare un ultimo tentativo, in una stazione di cui non ricordo nemmeno il nome.
Sono entrata, così, per curiosità. Un uomo che sembrava un po' confuso ha riscritto il mio terno su un foglietto e, guarda, guarda, ha esclamato: "Eccole: queste vanno bene per lei!!!"
Siccome io non ci potevo credere ho chiesto:"Ma, il terno l'ha controllato? Va bene?"
Lui è venuto fuori a controllare la ruota della macchina con una torcia, molto interessato e mi ha ripetuto: "E' proprio questo!!!"
Io, al settimo cielo. Altro problema risolto!!! E, forse, niente multe se vado in giro.
L'uomo mi ha chiesto, candidamente:"Che fa? Va a fare una gita in montagna?"
Io, un po' confusa, ho risposto: "Certo che no! Le compro solo perchè c'è una legge che le impone, anche se non si va in montagna."
Beh, però c'era qualcosa che non mi tornava in tutta quella facile conversazione e transazione.
Appena tornata a casa, ho aperto il bagagliaio (dove l'uomo aveva messo premurosamente la scatola con le catene) ed esamino la valigetta.
La scritta diceva: CATENE UNIVERSALI, pronte per ogni tipo di macchina che trasporta passeggeri.
Che vuol dire? Ed il famoso terno tanto cercato? E perchè, allora, non le fanno tutte universali?
L'unica cosa che mi può tranquillizzare, forse, è che sono austriache. Loro di neve un po' se ne intenderanno.......

195/55/15.......se qualcuno se li vuol giocare...


martedì 24 gennaio 2012

Sito ufficiale della Casa di Anne Frank

Sito ufficiale della Casa di Anne Frank

Il 27 gennaio si celebra il "Giorno della Memoria".
Non so se viene ricordato anche in altri paesi, ma in Italia (almeno fino ad ora) ci sembra importante ricordare tutte le vittime della seconda guerra mondiale, in particolar modo le vittime di origine ebraica.
Uccisi barbaramente, deportati, destinati ai lavori forzati: ridotti a condizione di bestie.
Anche mio nonno (che io non ho mai conosciuto, così come non l'ha mai conosciuto mio padre) fu deportato dai Nazisti in Germania, destinato ai lavori forzati in una fabbrica, nella quale perse la vita a causa dei ripetuti bombardamenti.
Lucca e la sua provincia sono piene di storie che parlano delle atrocità compiute dai Nazisti. Una per tutte, la strage di Sant'Anna di Stazzema, dove, in poche ore furono uccise centinaia di donne e bambini che avevano avuto la sola colpa di essere rimasti nelle proprie case, nel loro piccolo paese sulle colline vicino alla Versilia. Se andate lì, specialmente in inverno, come ho fatto io, si può ancora provare un brivido e un senso di desolazione: quello lasciato in un giorno di pura follia.
C'è un museo, un percorso penoso che porta ad un monumento che ricorda le vittime. Un' esperienza da fare.
Non oso immaginare cosa si possa provare andando a visitare un campo di concentramento.

Per questo, per non dimenticare, mai, ho cercato questo sito dedicato ad una bambina, morta senza avere la libertà di diventare grande. Una famiglia distrutta.
Ma: per cosa?

venerdì 20 gennaio 2012

100 modi per prendersi cura di noi stessi (se me ne vengono in mente tanti...)

Allora, breve corso semi-serio per la cura del nostro corpo e della nostra mente (se siamo ancora in tempo....:-)
Ecco i miei consigli:
- fare un corso di qualsiasi cosa che ti fa distrarre (yoga, ballo, pittura, cucina,....)
- cantare canzoni sotto la doccia e ogni volta ci vengono brutti pensieri
- fare passeggiate all'aria aperta appena possibile
- sorridersi allo specchio (magari non dopo aver mangiato cioccolata)
- giocare a qualsiasi cosa
- non guardare troppo i telegiornali
- noleggiare o comprare film divertenti o brillanti
- andare qualche volta dall'estetista
- farsi un pediluvio, la sera, specialmente in inverno
- fare una passeggiata sulla spiaggia
- ogni tanto, se possibile, fare un giro di un paio di giorni
- comparsi un regalino (anche piccolo) spesso
- andare a scoprire musei e  luoghi nuovi
- fare un viaggio in treno, invece che in macchina
- prepararsi una cena con amore e apparecchiarsi la tavola in modo piacevole
- farsi una doccia calda la sera o appena abbiamo freddo
- chiacchierare con persone sconosciute che ci "ispirano"
- mangiarsi un cioccolatino, assaporando ogni granello
- vestirsi con cura
- profumare le stanze con essenze che ci piacciono
- parlare al telefono con amici
- organizzare feste, incontri, mercatini, lotterie per raccogliere fondi per aiutare qualcuno
- fare a maglia, all'uncinetto, a mezzo punto
- preparare una torta che profumi tutta la casa
- imparare a preparare il pane
- imparare qualsiasi cosa ci interessi
- scrivere cartoline o lettere a mano ad amici lontani
- non farci coinvolgere dalla gran quantità di brutte notizie alle quali siamo bombardati
- imparare a vivere nel verde (e al verde)
- accendersi un bel fuoco nel camino

martedì 17 gennaio 2012

LA CUCINA ETNICA

Per fortuna, alcuni Comuni hanno ancora energie, creatività e qualche fondo per organizzare cose interessanti, innovative e di grande utilità sociale.
Il Comune di Capannori ha organizzato (ed ho saputo che non è il primo anno) un corso di cucina etnica. Cosa vuol dire?
Non è il solito corso di cucina tradizionale.
In questo caso, in ogni incontro una persona straniera (per la maggior parte immigrati da paesi in difficoltà, più o meno gravi) insegna piatti del proprio paese.
Per ora ho partecipato al primo incontro: la cucina armena.
Una gentilissima e preparata signora nata in Armenia, vissuta per molti anni in Iran e poi immigrata in Italia, ci ha insegnato a preparare una cena completa. Dopo, abbiamo cenato tutti insieme e felici di provare sapori diversi dai nostri abituali.
Molte persone hanno aderito a questo corso. Credo che molti Comuni dovrebbero organizzare iniziative del genere, che insegnano qualcosa, ma soprattutto compiono passi importanti verso l'integrazione.
Complimenti al Comune di Capannori (Lucca).
Ecco alcuni momenti dell'incontro.





buon non compleanno alice nel paese delle meraviglie cocco e drilli.mp4 - YouTube

buon non compleanno alice nel paese delle meraviglie cocco e drilli.mp4 - YouTube

Ecco una parte della scena di cui parlavo nel post precedente.
E tanti, tanti auguri aaaaaaaaaaaaaaaa teeeeeeeeeeeeeeee!

Cristina

BUON "NON COMPLEANNO" A TUTTI!!!

Ricordando un vecchio film, mi è venuto in mente di augurare a tutti voi, io compresa, un........


                               BUON NON COMPLEANNO!

Cosa vuol dire questo? Beh, che, vista la situazione, visti i tempi, visto che il tempo vola, visto tutto.....bisognerebbe trovare più tempo e conservarsi abbastanza spazi ed energie per fare festa e per celebrare, anche con piccole cose, il giorno che passa e se ne va.
Ogni giorno trovare una "scusa" per farsi e fare felici. Credo che, forse con uno sforzo iniziale, ce la potremmo fare. La filosofia del film da cui ho preso ispirazione (era "Alice nel paese delle meraviglie", credo......) nasconde, nella sua ingenuità, una verità e una saggezza profonda.
Allora......
di nuovo....
e tutti i giorni.....

           BUON NON COMPLEANNO!!!!!


giovedì 12 gennaio 2012

INCONTRI RAVVICINATI DEL QUARTO TIPO

Seduta sul tram. Sola. Una mattina di inizio gennaio.
Tranquilla. Ammirando le bellezze che scorrevano fuori dal finestrino. In quella citta sconosciuta.
Poi, una domanda: "Scusi, mi può dire dove si trova il Castello?"
Una voce vicina disse: "Tra poco ci arriveremo e glielo mostrerò."
Ancora qualche isolato. La gente passeggiava avvolta da sciarpe e cappotti pesanti.
Le cioccolaterie, i negozi etnici, i ristoranti.
E poi, ecco: il parco.
E lui disse: "Siamo arrivati: ecco il Castello."
E aggiunse: "Vuole scendere qui? Più avanti, al capolinea, c'è un altro castello altrettanto bello."
Così lei scese al capolinea. E lui, scese con lei. Lui aveva alcuni minuti, prima di riprendere il tram.
Fecero una passeggiata, giusto il tempo di dirsi da dove venivano e chi erano. Due sconosciuti che parlavano con estrema naturalezza. Una boccata d'aria, fredda, ma che aveva il sapore di un attimo di felicità. Il colore del sole.
E lui disse: "Ti accompagno alla prossima fermata: è lì che il Castello è più  vicino." Lei, risalì sul tram.
Dopo pochi istanti, fu arrivata. Ecco la sua destinazione.
Avrebbe voluto rimanere nel calore del tram, ma la forza della timidezza e le convenzioni la convinsero a scendere.
Salutò con titubanza la gentile voce che l'aveva accompagnata per qualche minuto ed aveva rotto il silenzio quasi assoluto dei suoi ultimi giorni.
Scese. Ed il tram proseguì.
Lei ebbe la coscienza che non avrebbe più risentito quella voce e mai più rivisto quel volto.
Un momento di disorientamento e di tristezza le velarono gli occhi.
La perdita. Quanti momenti, cose, persone si perdono.
Poi, si voltò e vide il Castello.
Quello era ancora lì.

venerdì 6 gennaio 2012

TORINO: città regale

Ho visitato per la prima volta Torino e, devo dire, è stata una piacevole sorpresa. La città è vivace, luminosa, elegante, efficiente. In una parola: regale.
Sappiamo che è stata la prima capitale dell'Italia Unita e questo si respira in ogni angolo.
Ora, e per lo scorso anno, la città ha festeggiato (forse molto più del resto d'Italia) i 150 anni dall'Unificazione e le celebrazioni sono ancora in atto. Ogni piazza, ogni palazzo ricorda ai passanti di questa ricorrenza. Le bandiere tricolori sono ovunque.
Ho passato lì solo pochi giorni, ma ci vorrebbe più tempo per entrare nell'atmosfera e per apprezzare le varie facce della città: quella reale e maestosa e quella industriale. Quella elegante e quella dei sobborghi abitati da persone di mille nazionalità.
La città dei palazzi, dei castelli, dei parchi, del Po. Ma anche la città della Fiat, della cioccolata, delle opere moderne, dei musei fantastici. Un mix intrigante.
Insomma, sono contenta della visita e vorrei ripeterla, magari anche in estate.
Eccola:

il Borgo Medioevale lungo il PO


la Mole Antonelliana che ospita il Museo del Cinema


piazza Vittorio


il Duomo dove è ospitata la Sindone


Porta Palatina


ricostruzione del primo Senato dell'Italia Unita


Piazza San Carlo


la Reggia della Venaria


interno della Venaria


la Venaria


il Borgo della Venaria


via centrale con decorazioni


piazza San Carlo con le chiese gemelle


Castello del Valentino, nell'omonimo parco


entrata del Museo Egizio






via centrale decorata a festa