C'era un paesino, isolato e carino,
dove ogni persona era un vicino.
Situato nel verde e soleggiato,
accontentava il mite e l'agitato.
Regnava la pace e la fraternità,
e le cose eran fatte con generosità.
Tutti allegri, felici e giocondi,
che pareva il centro di tutti i mondi.
C'era un omino alto e snello,
che faceva la corte ad ogni culo bello.
C'era la moglie che, senza colore,
passeggiava e controllava a tutte l'ore.
C'era una donna, lunga e secca,
che con i mariti faceva cilecca.
C'era altra moglie con faccia tonda e gran naso,
che rubava stivali, tappeti e qualche vaso.
C'era un uomo mite e maritato,
che spalmava la moglie di burro e gelato.
E una tipa, bassa e sgraziata,
che aveva due uomini ogni nottata.
Una signora, che criticava i fatti,
rispettava poco gli abitanti e molto i gatti.
Un ometto vecchio e sdentato,
adescava le vecchiette nello scantinato.
Un giovanotto furbo e belloccio,
non parlava senza farsi un goccio.
E un paesano, gran lavoratore,
fischiava tranquillo a tutte l'ore.
Una famiglia forestiera,
aveva case in montagna e in riviera.
Insomma, tutti bravi ed amiconi,
bastava non scoperchiare i loro pentoloni.
Cristina
Fantastica filastrocca! In effetti è proprio così, un paese= insieme di pentole ;) buon fine settimana, Arianna!
RispondiEliminaCiao Arianna. Ho preso spunto da alcuni paesini della zona che conosco meglio..... :-) Buona domenica, Cristina
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