Il referendum interno alla fabbrica ha dato come risultato, sebbene di misura, il SI'.
Cosa vuol dire?
Vuol dire che i lavoratori hanno accettato le condizioni dettate dai "capi".
Peccato che le condizioni siano ottocentesche e che distruggano anni ed anni di lotte per ottenere miglioramenti delle condizioni di lavoro.
Capisco bene tutti quei lavoratori che hanno risposto SI', perchè la paura di perdere il lavoro, soprattutto in un momento come questo, è enorme. Ma credo che, così, purtroppo, si sia creato un grave precedente, che si potrà estendere ad altri campi lavorativi, ben presto.
Inoltre, si è creato un conflitto sia tra capi e "sudditi", che tra lavoratori tra loro a causa delle loro opinioni diverse. Proprio un bel risultato.
La spaccatura tra lavoratori sarà sicuramente utile ai capi, che potranno gestire meglio le condizioni interne.
Mi pare un po' la storia "eterna" dell'Italia, siamo sempre divisi in due grandi blocchi, al 50%.
Volevo essere vicina a tutti i lavoratori che sono stati costretti a votare una proposta del genere. Mi dispiace molto.
Il mondo del lavoro non dovrebbe essere questo.
E parla un'insegnante precaria, che lavora in tre scuole diverse, cambia scuole ogni anno, in estate è in disoccupazione e non fa neanche l'orario pieno di lavoro. E che, inoltre, crede di essere fortunata o miracolata ad avere trovato questa occupazione, dopo 15 anni di lavoro (altrettanto sconclusionato, ed uso un eufemismo) in una scuola privata.
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