E' stata messa in scena da una compagnia di Latina, formata, come loro stessi hanno detto sul palco, da "emigrati" napoletani.
E' stato uno spettacolo molto, molto bello.
La storia è nel classico stile eduardiano e gli attori, che avevano già recitato a Montecarlo lo scorso anno, sono stati favolosi. Naturali e nella parte fino all'ultima battuta.
E' la storia di Lucariello, il capo famiglia, sposato con Concetta. Ha un figlio disonesto e viziato e una figlia che è sposata ma innamorata di un altro uomo.
Siamo alla vigilia di Natale e Lucariello è preso dalla preparazione del Presepe, cosa per lui sacra, ma incompresa dalla famiglia. Lucariello viene tenuto all'oscuro dei fatti salienti della famiglia, un po' come per proteggerlo dalla realtà.
In casa troviamo anche il fratello di Lucariello, che è un po' un peso e un po' la vittima del nipote, che gli ruba degli oggetti.
Arriva il giorno di Natale e si consuma la "tragedia": in qualche modo, il marito della figlia incontra l'amante di sua moglie, invitato da Lucariello, ignorando la sua reale identità. Il pranzo di Natale si svolge nell'agitazione completa. La madre è la figura che cerca di risolvere la situazione.
Il tutto, però, è raccontato con leggerezza ed ironia: si può sorridere dell'amara realtà.
Il pranzo finisce con la lite tra marito ed amante.
Con questo fatto, Lucariello viene riportato nella dura realtà e si ammala, sperando sempre che suo genero torni da sua figlia.
Insomma, una commedia che narra le miserie della vita, qui viste nel microcosmo di una famiglia, ma con leggiadria e con la volontà di riderci sopra, un po' per difesa, un po' per farle rientrare nell'ordine delle cose.
TE PIACE O' PRESEPE??!!!
Complimenti!
Cristina
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