mercoledì 12 febbraio 2014

Regime scolastico

Ritorna a parlare l'insegnante che, sotto sotto, c'è in me.
Faccio l'insegnante da molto tempo, ma, solo da pochi anni nelle scuole medie e superiori, con ragazzini ed adolescenti.
Beh, ogni giorno torno a casa con un nuovo episodio da ricordare e da raccontare. A volte per riderci su, a volte per piangerci sopra.
Negli ultimi giorni, in una prima media, nel tentativo di ristabilire l'ordine in una classe che stava "delirando", ho cominciato ad urlare più del solito. E  li ho minacciati di dare più compiti. E compiti di punizione. E note. E di andare avanti con il programma. E di interrogare tutti a raffica.
Potrei continuare.....
Piano, piano, quando ho cominciato a tacere, ammutolita e seduta, il tentativo di "ammutinamento" è rientrato.
Ma un astuto e provocatorio ragazzino se n'è uscito con questa esclamazione, stizzito: "Ma la scuola non è una dittatura!!"
Io l'ho guardato, tipo sfida di "Mezzogiorno di fuoco".
Ho risposto: "No. Che discorsi sono?"
Il giorno dopo, evidentemente dopo aver rimuginato (sia lui che io...), mi ha stavolta domandato: "La scuola è una dittatura?"
Questa volta io faccio: "Sì, è una dittatura. Voi dovete fare quello che dicono gli insegnanti, che sono qui per il vostro bene. Il loro lavoro è insegnarvi qualcosa. E voi siete qui per ascoltare. Dunque, è una piccola dittatura."
Si è chiuso, temo temporaneamente, il discorso sulle dittature.....
Anche se, qualche giorno dopo, una mamma di un alunno della stessa classe mi ha rivelato che suo figlio a casa le ha chiesto: "Ma le prof a scuola sono delle regine?". :-)

4 commenti:

  1. Te lo dico bello chiaro: per pochi insegnanti ho provato simpatia in tutta la carriera scolastica...ovviamente preferivo quelli più libertari ;) certo però noi ragazzi non eravamo come quelli di oggi, c'è proprio un abisso...ciao, Arianna!

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    1. Chiaramente anch'io preferivo gli insegnanti più "libertari", ma ne avevo estremo rispetto, proprio perché erano così....La mia risposta sulla dittatura a scuola era una provocazione, anche per arginare un po' l'invadenza ed irruenza dei ragazzi...:-)

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  2. Cri, immagino non sia proprio un lavoro facile...ed effettivamente i ragazzi non so più come noi, che già non eravamo più come i ns genitori.....;-))
    Non basta la pazienza e la passione, e chiedere a loro cosa vorrebbero, o come fare...cosa rispondono?
    Auguri e buon lavoro!

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    1. Beh, molti ti dicono chiaramente che sono a scuola ma preferirebbero essere altrove....e conquistarli è molto difficile...almeno per ora e per me. A volte ci riesco, ma spesso no. Spero di imparare. Cri

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