Quando Omero creò le immortali pagine dell'Odissea evidentemente non aveva lavorato per la scuola pubblica.
Altrimenti le avventure di Ulisse gli sarebbero sembrate quasi una vacanza: tipo "Il giro del mondo in 80 giorni".
Se Omero vivesse oggi, metterebbe al posto dell'audace Ulisse un poveraccio di professore.
Al posto del suo viaggio infinito, un giro per: Provveditorato, scuole varie e sindacati.
Al posto delle sirene, metterebbe i vari corsi e corsetti di aggiornamento, abilitazione, concorsi..
Al posto di Penelope che lo attendeva fiduciosa, una moglie o marito del suddetto insegnante...la cui attesa che il coniuge raggiunga il tanto agognato posto fisso non è detto che trovi mai fine. Altro che tela da fare e sfare: in questo caso ci vorrebbe un cucchiaino con cui tentare di svuotare il mare.
E al posto dei suoi compagni trasformati in porci? Questo non saprei esattamente. Forse i colleghi massacrati da alunni e genitori? O i colleghi impazziti da regole, registri, verifiche, riunioni, corsi di aggiornamento, graduatorie, rinnovo delle graduatorie, errori nelle graduatorie, discussioni con Provveditori, sindacati vari, ecc, ecc?
E che dire del fido Argo (mi pare si chiamasse così il suo cane...)? Forse potrebbe rappresentare un alunno attento? O rappresentare uno dei pochi aiuti del prof: il registro? Un collega? Un amico che lo consola? Il suo psicologo?
Insomma, volevo dire, cioè, no? Beh....intendo dire di NON credere a quello che dicono televisioni e giornali: la situazione ulissiana nella scuola va ben oltre la fantasia. Ma più che dentro la scuola, è quello che succede anche per entrarci, rimanerci, sopravviverci.
Una burocrazia che non avrebbe dato ad Ulisse il permesso di imbarcarsi....
(sfogo scolastico di Cristina, possibile ex-insegnante...)
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