I giorni che dovevano passare per arrivare a quella data sembravano a Mario infiniti. Una frenesia si era impadronita di lui e stava impazzendo per capire come avrebbe fatto a riempire quel tempo.
Ma cominciò, di nuovo, con il mettere ordine nelle sue stanze fredde e polverose. La polvere del tempo in cui lui non aveva vissuto.
Erano passati anni da quel maledetto giorno e molte cose erano rimaste come erano allora. Non aveva osato cambiare niente. E non ne avrebbe avuto nemmeno la forza.
Ma dei cambiamenti, suo malgrado, c'erano stati. La sua salute non era stata più la stessa. La sua mente non aveva più la lucidità di un tempo.
Aveva come dei buchi neri nei ricordi. Rimuoveva alcune cose, così come aveva rimosso l'incidente.
Solo il volto di Berenice, quello sì, quello lo ricordava bene.
Alcune giornate erano, invece, state avvolte nel buio dell'oblio.
In ogni caso quelle giornate furono dedicate alla sua casa dall'aria stantia. Voleva riassettare tutto. Eccetto quella stanza che era rimasta chiusa da anni. Lì entrava solo nei momenti di disperazione, quando tutto sembrava precipitare.
Il più delle volte sembrava non ricordare nemmeno che la stanza fosse lì. E non sapeva più cosa contenesse.
Iniziò dalla sala, dove conservava i ricordi più intimi, come la foto.
Rovistando nei cassetti del comò si ritrovò in mano anche quella preziosa scatolina in legno che da tanto non toccava. Aveva la forma di un portagioie. Per lui era sempre stato un oggetto prezioso che nessuno doveva vedere.
Lei vi conservava le sue cose più care e lui, ad oggi, non ricordava più cosa contenesse.
La guardò fisso e un lampo illuminò la parte nera della sua memoria. Passò come un lampo un'immagine di una donna distesa su un letto. Il sangue le macchiava la camicia da notte. Gli occhi aperti fissavano il soffitto. La sua bocca, mezza aperta, faceva vedere i suoi denti brillanti. Le mani conserte davanti a sè.
No!!!!! Quella visione spezzò il suo cuore. E si ricordò in un attimo cosa conteneva quella scatolina.
Si affrettò a riporta nel cassetto. Lo chiuse a chiave e bevve un bicchierino di liquore. Così, per dimenticare.
Il giorno dopo si alzò, completamente immemore di quello che aveva ricordato.
Dette da mangiare a Peppe e fece colazione, come sempre.
ora sono curiosa...
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